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Borislav Dadić:
Metafisica della liberta nella filosofia di Nikolaj Berdjaev
Peter Lang, Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles,
New York, Oxford, Wien 2002, 362 str.
(Europäische Hochschulschriften: Reihe XX - Philosophie, vol. 637)
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I n d i c e
Abbreviazioni
Introduzione
Prima parte
1. Le circostanze storiche e gli inizi del pensiero
filosofico in Russia
1.1. Le circostanze storico-culturali
1.1.1. L'inizio della filosofia nella Russia
1.1.2. Risorgimento del pensiero originale filosofico russo
1.2. Gli inizi del pensiero filosofico in Russia
1.3. Le due correnti del pensiero filosofico
1.3.1. Gli slavofili
1.3.2. Gli occidentalisti
1.4. I movimenti sociali
1.5. La nascita dell'intelligenzia russa
2. La vita di Berdjaev
2.1. Nascita, origini e infanzia
2.2. Gli studi e il periodo fino all'esilio
2.2.1. Gli studi
2.2.2. L'esilio a Vologda
2.2.3. L'attività a Pietroburgo
2.2.4. A Mosca
2.2.5. Periodo d'intensiva creatività
2.2.6. Berdjaev e la rivoluzione comunista
2.2.7. Fondazione della Libera Accademia
2.3. Periodo dell'esilio
2.3.1. Esilio dalla Russia e soggiorno a Berlino
2.3.2. Periodo parigino
3. La formazione filosofica e le influenze
3.1. I primi contatti con le idee socialiste
3.2. Primo periodo
3.2.1. Adesione al marxismo
3.2.2. Critica del marxismo e avvicinamento all'idealismo
3.3. Secondo periodo
3.3.1. Studio della filosofia kantiana
3.3.2. Rinascimento filosofico - culturale in Russia
3.3.3. Le riunioni filosofico-religiose e la nuova
coscienza religiosa
3.4. Terzo periodo
3.4.1. Nei circoli ortodossi di Mosca
3.4.2. Studio di Padri Greci e le opere spirituali
3.4.3. Approfondimento della filosofia di Solov'ëv
3.4.4. Lettura di Fëdorov e di altri pensatori russi
3.4.5. Influenze teologiche
3.5. La nascita della filosofia religiosa russa
3.5.1. La fede come fonte di creatività filosofica
3.5.2. Studio dei Padri della Chiesa e sua posizione nei
confronti dell'ortodossiaufficiale
3.6. Conclusione
Seconda parte
4. Fonti filosofiche per una metafisica della
libertà abissale
4.1. Jakob Böhme
4.1.1. L'Ungrund misterioso
4.1.2. Lotta tra principi opposti
4.1.3. L'esistenza del male
4.1.4. Dio e la libertà
4.2. F. W. J. Schelling
4.2.1. Gli elementi gnostici in Schelling
4.2.2. Filosofia della libertà di Schelling
4.2.3. Dio e l'uomo
4.2.4. Il mistero del male
4.2.5. Libertà e necessità
4.3. F. M. Dostoevskij
4.3.1. L'uomo - tema preferito da Dostoevskij
4.3.2. Libertà della persona umana
4.3.3. Il valore sublime della libertà
4.3.4. Il mistero della libertà nella Leggenda del Grande
Inquisitore
4.3.5. Le sofferenze dell'uomo e la libertà
5. Metafisica della libertà
5.1. Nozione e specie della libertà
5.1.1. Il primo l'interesse per la libertà
5.1.2. L'esistenzialismo
5.1.3. Anima, corpo e spirito
5.1.4. Concezione di spirituale
5.1.5. Persona e individuo
5.1.6. Libertà irrazionale
5.1.7. Libertà razionale
5.2. Misteriosa fonte della libertà.
5.2.1. Introduzione al problema
5.2.2. I greci
5.2.3. Il cristianesimo
5.2.4. Il neoplatonismo
5.2.5. La realtà primordiale
5.2.6. Il Nulla Divino
5.2.7. La concezione berdjaeviana dell'Ungrund
5.2.8. Primi principi metafisici
5.2.9. Volontarismo metafisico e suoi simboli
5.2.10. Conclusioni provvisorie
5.3. La tragedia della libertà
5.3.1. Natura tragica della libertà
5.3.2. Creazione del mondo
5.3.3. Il paradiso e il peccato originale
5.3.4. Il mistero del male
5.3.5. L'inferno
5.4. La soluzione escatologica della libertà
5.4.1. Creatività come la via della liberazione
5.4.2. Fondamenti metafisici della creazione
5.4.3. Creazione teurgica, conoscenza e contemplazione
5.4.4. Vera e falsa creatività
5.4.5. La libertà di Dio e dell'uomo
5.4.6. L'esistenza di Dio come condicio sine qua non della libertà
umana
5.4.7. La libertà di Cristo come la terza libertà
5.4.8. La grazia, la libertà e la croce
5.4.9. Il teandrismo e la Divinoumanità
5.4.10. Gesù Cristo - l'unica soluzione delle antinomie della
libertà
6. Conclusione: Valutazione della libertà
Berdjaeviana
6.1. Problemi della metafisica della libertà di
Berdjaev
6.1.1. L'Ungrund di Berdjaev
6.1.2. Monismo o dualismo
6.1.3. L'atto e la potenza
6.1.4. Priorità della libertà sull'essere
6.1.5. Stile e metodo di filosofare
6.2. Contributo di Berdjaev nella costruzione di una
metafisica della libertà
6.2.1. Allontanamento dalle soluzioni di Kant
6.2.2. Berdjaev vero filosofo cristiano
6.2.3. Libertà creativa
6.2.4. Attualità di Berdjaev
Bibliografia
I. Fonti
1. Libri di Nikolaj Berdjaev
2. Principali articoli di Nikolaj Berdjaev
II. Letteratura sussidiaria
1. Gli studi su Berdjaev
2. Gli altri studi
Nella storia dell'umanità e nelle singole persone, si sono
avvicendati e si presentano continuamente difficoltà, problemi ed
interrogativi. Uno di questi è, sicuramente, quello riguardante la
questione della libertà, questione che assilla l'uomo dalla nascita e
lo accompagna fino al suo ultimo e definitivo passaggio all'eternità.
Si può dire che la libertà è connaturata all'uomo e alla sua vita e,
pur non essendo egli sempre cosciente di tale presenza, l'analisi
filosofica dimostrerà che l'agire dell'uomo l'ha sempre tenuta in
considerazione, cercandola, lottando per essa o assaporandone già i
frutti. Talvolta sembrava perderla, provvisoriamente ed imprudentemente
di vista, ma senza mai abbandonarla definitivamente.
Si può sostenere che, all'inizio, l'uomo la vivesse e
successivamente la cercasse coscientemente, come risulta dalla
riflessione filosofica che la definisce adeguatamente solo nei primi
secoli del Cristianesimo quando, per la prima volta, nell'ambito della
ricerca filosofica viene definita la persona, da cui è impossibile
separare la libertà. All'inizio, la libertà era contemplata nel quadro
dell'agire etico, ma la domanda su quale fosse il suo ruolo nella
scelta tra il bene e il male e di come essa influisse sulla qualifica
etica degli atti umani non era esauriente. Prima di tutto, la domanda
relativa alla ricerca della fonte metafisica della libertà umana era
mal impostata e, di conseguenza, non si aveva una conoscenza precisa
sulla sua reale profondità e sulla sua fonte filosofica. Non si
conosceva il suo stato metafisico in relazione all'ente, né le
antinomie che provenivano dalla sua specifica natura marcata dalla
dinamicità e tragicità. Per l'uomo, dunque, la libertà sembrava un
mistero sempre più irrisolvibile.
L'ignorare questa sua specifica natura ha causato, nel corso della
storia, delle incomprensioni tali che hanno prodotto addirittura la sua
totale negazione e, in nome della libertà, l'uomo ha commesso e subito
malvagità inenarrabili. Le sofferenze patite hanno così deformato
talmente la vera immagine dell'uomo da renderla irriconoscibile a se
stesso. Qualche volta la specie umana era sotto il vero terrore del
male incomprensibile. In modo particolare, la coscienza umana ha
risentito delle sofferenze patite dagli innocenti. Non potendo
risolvere il mistero della libertà, di conseguenza non si poteva
chiarire quello più grande, il mysterium iniquitatis.
Proprio questa situazione spinse il giovane Berdjaev ad
intraprendere un serio ed impegnativo cammino che lo conducesse alle
radici metafisiche della libertà umana, iniziando la sua ricerca con la
profonda convinzione che avrebbe potuto trovare risposta alle domande
riguardanti il senso della vita ed al problema dell'esistenza del male
nel mondo. Difatti, non solo tutta la sua opera creativa fu permeata
dal problema della libertà, ma su di essa fondò addirittura un proprio
personale pensiero filosofico. Questo è, quindi, lo spunto da cui
partire per un'investigazione ed una valutazione critica proprio di
questa parte della sua ricca produzione intellettuale, a cui egli
dedicò tutta la vita, il suo cuore ed il suo intelletto. Un'altra
spinta che ha contributo alla decisione di affrontare questo problema,
è stata la convinzione, profondamente radicata in Berdjaev, che l'uomo
non può accettare la fede cristiana se non è veramente libero.
Nell'immagine dell'uomo sofferente, deformato e inchiodato sulla croce
non si può riconoscere ed accettare l'unico e vero Dio, se non
attraverso la forza della vera libertà, quella che l'uomo può e deve
conquistare nella sua vita.
L'intento di questo lavoro è primariamente quello di definire in
modo chiaro ed obiettivo il pensiero metafisico di Berdjaev sulla
libertà, dimostrando la sua geniale intuizione, ma esaminando anche
criticamente alcuni punti deboli della sua filosofia, sottolineando
altresì che egli è, prima di tutto, un filosofo cristiano con una
profonda, originale idea che vuole articolare in riflessione
filosofica. A tale scopo, egli si serve dei risultati della filosofia
esistenzialistica e personalistica, senza però appartenere né all'una
né all'altra corrente di pensiero. Nella convinzione che sia possibile
interpretare il suo pensiero filosofico sulla libertà solamente in
un'ottica cristiana e in una prospettiva metafisica, alcune volte il
suo operato verrà esaminato secondo questa angolatura, evidenziando
anche il vasto successo ottenuto dal filosofo, non solo per la
rivalutazione del pensiero metafisico, ormai accantonato dai suoi
contemporanei, ma anche per l'apertura a future prospettive che
avrebbero senz'altro portato – secondo Berdjaev, di cui si condivide la
convinzione - all'evoluzione di una metafisica della libertà e della
persona.
Per svolgere adeguatamente tale compito, s'inizierà con l'indagine
scientifica delle fonti e della bibliografia secondaria, cominciando
dalle opere basilari che riguardano tale tematica, estendendo l'analisi
ad altri suoi scritti, in quanto, essendo questo il tema centrale di
tutta la sua opera, essa è presente in quasi tutti i sui libri,
reputati di grande interesse non appena dati alle stampe, tanto che
vennero tradotti in diverse lingue. Molti altri autori si basarono su
Berdjaev e sulla sua filosofia per i loro studi e sarà quindi
necessario approfondire anche le loro opere riguardanti la presente
tematica. Coscienti che per una più approfondita conoscenza filosofica
e per una completa e fondata indagine critica sarebbe necessario
esaminare numerose opere classiche che trattano il problema della
libertà ma che, per limiti di spazio e tempo, ciò non sarà possibile,
non si potrà dunque elaborare tutto intero il pensiero filosofico di
Nikolaj Berdjaev, ma ci si limiterà sostanzialmente al problema
metafisico della libertà e ad altre tematiche della sua filosofia, solo
in quanto strettamente collegate a questa centrale. Anche la
letteratura secondaria, che per la sua vastità di produzione non può
essere esaminata completamente, sarà contenuta nell'ambito della
conoscenza personale delle lingue (italiano, inglese, russo, croato e
serbo).
Analizzando gli scritti di Berdjaev, si tenterà di essere
oggettivi, consci che il pensiero di ogni filosofo è sempre più
profondo di quanto non lo siano i suoi scritti ed anche del fatto che
ciò che di essi si può comprendere è molto al di sotto di quello che
intendeva prospettare l'autore. Rimanendo il più possibile aderenti al
testo originale, si cercherà di penetrare lo spirito della sua
filosofia, in cui forse si troverà, nonostante paradossi e contrarietà,
parafrasi e diverse immagini, il vero, sostanziale e profondo filosofo
della libertà. La sintesi finale elaborata si ritiene necessaria per
una maggiore comprensione del pensiero metafisico berdjaeviano sulla
libertà e utile sprone al lettore per una futura personale ricerca
filosofica riguardante questo spinoso problema umano.
Il lavoro sarà suddiviso in due parti. Nella prima verranno
descritte le circostanze storiche della Russia dell'epoca, nell'ambito
delle quali si era sviluppata la filosofia. Forse quest'inizio verrà
ritenuto troppo vasto e prolisso, ma ciò si è ritenuto necessario per
la specificità della cultura, della religione, dello spirito e della
filosofia russe, così diverse per il modo di esprimersi, di pensare e
di definire da quelle dell'Europa occidentale. L'anima slava ha una sua
propria specificità e peculiarità e la piena consapevolezza di queste
particolarità aiuta a comprendere meglio il pensiero di Berdjaev.
Successivamente, si passerà alla vita, agli studi ed alla formazione
culturale e filosofica del filosofo, approfondendo poi la conoscenza
delle fonti filosofico-religiose che influirono sul suo intelletto,
arricchendolo e dando corpo ai suoi primi interrogativi filosofici. In
questa sezione del lavoro verrà dato rilievo speciale ad un fenomeno
sviluppatosi nell'ambito del rinascimento culturale russo, tra la fine
del XIX e l'inizio del XX secolo, cioè la nascita della filosofia
religiosa russa, nella cui formazione Berdjaev ebbe un ruolo
determinante, avendo ormai definito il suo cammino ed i concetti
essenziali della sua filosofia.
La seconda parte del lavoro sarà dedicata alla ricerca delle fonti
principali su cui si basava la sua concezione della libertà, iniziando
dall'influsso che sul suo pensiero ebbero sia la corrente
filosofico-mistica di Jakob Böhme e di Meister Eckhart, da cui egli
aveva attinto i primi principi di libertà e di tutta la realtà. Per il
fatto che idee böhmeane, attraverso di F. von Baader erano giunte a F.
W. J. Schelling, che aveva successivamente interessato Berdjaev, sarà
chiaro nostro l'interesse per il pensiero di Schelling sulla liberta.
L'altra grande influenza particolare è arrivata da F. M. Dostoevskij, a
suo dire "il più grande metafisico russo". Nei primi due aveva cercato
le radici della libertà, mentre tramite quest'ultimo era venuto a
contatto con la tragica natura della libertà e con le terribili
conseguenze che essa poteva produrre sulla libertà umana, intuendo
forse di poter, di lì a poco, dare una soluzione a questo problema.
Dopo aver esaminato queste fonti principali, si passerà
all'elaborazione del pensiero metafisico sulla libertà, cioè alla parte
centrale del presente lavoro, più ricca di contenuti e strutturalmente
più sviluppata, in cui si darà soprattutto rilievo alla distinzione tra
i diversi tipi di libertà, il che aiuterà a comprendere i possibili
abusi compiuti a tale riguardo dall'uomo nel corso della storia,
volendo prenderne in considerazione solo un tipo. Seguirà, poi,
un'approfondita ricerca riguardante la fonte misteriosa della libertà,
che Berdjaev definiva con l'intraducibile concetto di Böhme, l'Ungrund,
a cui egli invece diede uno specifico significato, facendo scaturire da
questa concezione tutti gli altri sui principi metafisici. Passo passo,
si seguirà la libertà dal suo inizio misterioso e, attraverso la
creazione del mondo, sino alla prima caduta della libertà umana, lungo
il tragico cammino che accompagna la storia. Questo itinerario porterà
necessariamente ad uno dei più grandi misteri dell'esistenza,
strettamente collegato alla libertà, cioè al mistero del male.
Nell'ultima parte di questo capitolo centrale verrà analizzata la
soluzione della tragedia della libertà proposta da Berdjaev, che
dimostrerà di essere un originale filosofo cristiano, con il grande
desiderio di risolvere i più difficili problemi dell'esistenza
dell'uomo in una prospettiva di fede. Partendo dalla dottrina cristiana
della creazione divina del mondo, egli sviluppa la sua filosofia della
creatività umana, come percorso attraverso cui risolvere il problema
della libertà; ciò non significa per lui abbandonare la riflessione
filosofica per quella teologica, ma anzi, temi strettamente teologici
verranno da lui interpretati in modo filosofico. Sarà quindi necessario
poi elaborare il suo pensiero sulla relazione tra la libertà divina e
quella umana, cercando di chiarirla per mezzo della teoria metafisica
sulla partecipazione e arrivando poi alla soluzione dell'antinomia
della libertà, trovandola nella libertà di Cristo che si fonda sulla
sua natura teandrica, cioè sulla duplicità della sua natura di vero Dio
e vero Uomo.
Pur soffermandosi talvolta ad osservare criticamente alcune delle
tesi di Berdjaev, rimarcandone gli insuccessi o i risultati favorevoli
nella creazione della sua metafisica della libertà, si giungerà,
sistematicamente e sinteticamente, alle conclusioni, suddivise perciò
in due parti. Nella prima si evidenzieranno certi problemi scaturiti
dalla sua filosofia, riguardanti soprattutto lo stile e la metodologia,
che potevano indurre ad un'errata interpretazione, ma ci si schiererà
anche dalla sua parte, per difenderlo da certe accuse veramente
infondate.
Nella seconda parte si rimarcheranno gli aspetti positivi della sua
filosofia che possono essere considerati una solida base su cui
costruire un'ulteriore metafisica della libertà, sottolineando il
superamento degli errori della filosofia kantiana, che l'aveva portato
all'agnosticismo. Pur apprezzando sinceramente la filosofia di Kant,
egli si sentiva libero di riconoscerne gli errori e di proseguire verso
una personale ricerca filosofica, che appagasse la sua intelligenza e
il suo spirito, traendo profitto per lo sviluppo della sua filosofia,
del pensiero cristiano, specialmente quello riguardante la persona e la
libertà creatrice, affermandosi così come autentico filosofo cristiano
russo. A conclusione di questa valutazione del suo pensiero metafisico
sulla libertà, si cercherà di dimostrare che esso non è in opposizione
a similari ricerche sulla libertà effettuate da filosofi tomisti; anzi,
sembra piuttosto che la collaborazione tra questi due modi di
filosofare, a prima vista così lontani, potrebbe portare buoni frutti
per lo sviluppo del pensiero metafisico sulla libertà e sulla persona.